domenica 9 novembre 2008

Obama e la speranza

Gli statunitensi, mi hanno dato una lezione. Li avevo sempre visti come "arretrati", sostanzialmente conservatori, gretti e razzisti. Mi sono sempre apparsi interessati al loro benessere anche a costo di danneggiare gli altri. Invece in massa, quando è stata data loro la possibilità di cambiare radicalmente, lo hanno fatto senza remore. Dalle parole di Obama, "Yes we can", si deducono almeno due cose:
  1. non pensa di poter risolvere i problemi da solo e che i problemi degli ultimi sono quelli che si devono affrontare per primi;
  2. che tutti devono essere solleciti e responsabili per poter cambiare in meglio.
Quelli che lo hanno votato, sembrano emotivamente convinti e sembrano pronti a seguirlo.
La speranza si può riporre solo negli uomini pronti a dare il meglio di sé agli altri. Non si deve mai riporre, tutto il potere, nelle mani di singolo autodefinitosi "salvatore della patria". Il fondamento della democrazia è nella forza, nella capacità e nella volontà di un popolo di stare in piedi da solo e di rialzarsi, quando terribili eventi storici lo abbattono.

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